21 settembre 2009
Orribile, che giornata di merda ieri. Ero li che disegnavo ( sto imparando a dire "disegnare" invece che "lavorare") quando senza nessun preavviso un dolore mi prende la schiena, niente di che, semplicemente ogni azione del mio corpo, volontaria e non, mi induceva un dolore che, sinceramente, spero di non provare mai più. Ho detto ogni azione del corpo, volontaria e non mi induceva questo dolore, tranne che i battiti cardiaci, ogni cosa, come respirare o tentare di mettermi in una posizione che mi garantisse minor dolore, o muovere semplicemente un dito, mi dava l'impressione che la schiena si spezzasse in due. Con dei rantoli simili a vocali e consonanti sono riuscito ad esprimere un concetto, precisamente:
- oOoshPeDaLeEe, ProOonToShoOccorShooO -
dopo aver convinto i miei che non si trattasse di un ictus o di demenza ma di un banale mal di schiena che mi impediva di fare qualsiasi cosa, anche parlare.
Arrivati io, mio fratello e mio cugino al pronto soccorso, alla domanda di un tizio, probabilmente con mezza paresi facciale
- chi deve fare la visita? -
io, mezzo piegato, o meglio dire con delle pose poco naturali accasciato sul bancone, non ho saputo rispondere, ero troppo intento a respirare, cosi' risponde mio cugino alla domanda da 100 milioni di dollari. Il tizio mezzo tumefatto da chissà cosa mi invita ad entrare sul retro dove c'era una piccola stanzetta di primo soccorso, e con quel sadismo che solo i medici o infermieri hanno, tipo prenderti la testa e quasi strappandotela dal collo ti chiedono:
- fa male se faccio così? -
- 'orcocazz... si SI!!- urli
- si sieda in sala -
Mi siedo, osservo ancora incuriosito il dottore o infermiere che sia seduto dietro il bancone intento a scrivere qualcosa, osservo sto tizio basso, robusto, anzi no rotondo, si si rotondo, senza spigoli apparenti, era tutto smussato, che con mezza faccia concentrata e l'altra amorfa osserva una zanzara volteggiargli attorno e con tentativi abbastanza goffi e decisamente fuori tempo, cercava di schiacciarla tra le mani, applaudendo l'aria, avrei applaudito anche io a quel meraviglioso spettacolo che stavo osservando, ma mi limitai a sorridere, per quanto potessi, e osservavo il tizio che si alzava di scatto, di scatto... diciamo che faceva dei tentativi più che altro, e roteava dietro la zanzara che, secondo me, manco lo riteneva una vera minaccia. Il passatempo finisce al momento del mio turno, striscio verso la dottoressa che doveva visitarmi, mi fa stendere e mi alza le gambe, il dolore nel frattempo era diminuito, nota che non mi duole la schiena alzandomi le gambe, un po' dispiaciuta ( per via del fatto che non ha colmato il suo sadismo su di me immagino) mi chiede di sedermi, nel frattempo una caciara si erge dal corridoio, un bambino piange e emette urla disumane, la dottoressa nel frattempo mi confida la sua ansia
- oddio no! un'altro bambino, speriamo che non lo portano da me, oddio ti prego, prega anche tu che non lo portino quà - mi supplica
accenno un sorriso, volevo avvertirla che le mie preghiere passano spesso inosservate al grande capo, infatti, lo portano da lei. Entra sto bambino di circa dieci anni, con una mano avvolta in un fazzoletto sanguinante e dai parenti, la madre bianca si trascina premurosa con il suo bambino all'interno della stanza la dottoressa sta per levare il fazzoletto insanguinato e un'avvertenza giunge da un parente o chicchessia
- stia attento che pende! -
- pende?! -
mi chiedo e osservo mentre la dottoressa sbenda la mano del bambino che urlava dal dolore e dal terrore, in questi casi mi accorgo della mia indifferenza in certi casi, ma forse non è indifferenza, era più una macabra curiosità, mi accorgo di questa cosa ma non dell'infermiera che per circa una decina di volte mi chiedeva di uscire dalla stanza, così, io e il mio dolore usciamo. All'interno sento provenire le urla del bambino, mi siedo nel corridoio e aspetto dolorante, difronte a me, come ulteriore passatempo, osservo dietro una tendina i piedi di un uomo, un anziato mezzo rincoglionito e sua mogli che parla con i medici, racconta un po' la storia che è accaduta al marito, io siccome non mi faccio mai i cazzi miei ascolto tutto. La signora anziana con un impeccabile italiano racconta che il marito era in metro con il nipote, e siccome l'uomo, il marito, aveva subito un ictus era diventato mezzo scemo, cosi' litiga col controllore, poi cade atterra e lo accompagnano al pronto soccorso, parla con i medici come fossero gente di famiglia, e ricordandosi chi, quel medico, avesse curato dei sui parenti, o il marito, diceva continuamente
- io non firmo, non firmo, l'altra volta mi avete fatto firmare, questa volta non firmo, non me lo porto a casa, non firmo, non firmo! -
continuamente, anche quando le si ponevano altre domande. Nel frattempo fanno uscire la mamma del bambino dalla stanza, bianca cadaverica, in un vistoso stato di shock, si siede accanto a me, e accanto alla signora si siede la vecchia che chiede cosa sia successo al piccolo, in pratica era su una barca e ha infilato la mano tra una barca e l'altra, beh sappiamo che i bambini infilano le mani dappertutto, hanno questo strano hobby di amputarsi le dita in qualsiasi modo, e in questo caso l'hobby di questo ragazzino era andato a mio discapito, siccome le mie preghiere, come ho già detto, non vengono mai ascoltate, ho evitato di pregare che finisse subito. Dopo essere stato ricucito, il bambino e sua madre spariscono, resto solo con la vecchia, bassa e bionda, si gira verso di me e dice
- sai cosa c'era prima quì? -
il pronto soccorso era visibilmente nuovo, mi ricordo il vecchio che era una stanzetta schifosa piena di gente schifosa, questo decisamente era molto più bello
- no, cosa c'era? -
domando, non che mi importasse
- La sala mortuaria, mia sorella la portarono qui' e io venni a vederla, ci stavano altri morti, mia sorella stava lì, nell'angolo lì -
indicando la stanza proprio dove doveva visitarmi la dottoressa
- Limortaccitua -
penso, la vecchia si alza e se ne va.
Arriva il mio turno dinuovo, una bella visitina alle spalle, aspiro e inspiro, un iniezione e una bella radiografia al torace, diagnosi: un infiammazione muscolare; riposo, antinfiammatori e muscoril a volontà. Riposo, bella questa, sto per finire il mio numero di Nemrod, chi glielo dice mo al capo? vabbè... ieri son stato male, oggi mi riprendo un poco, domani si inizia al galoppo con o senza dolore, anzi forse inizio proprio da stanotte.